Riforma costituzionale, ecco come cambierà la nostra Costituzione se al referendum di ottobre vincerà il sì

Il prossimo mese di ottobre gli italiani saranno chiamati a votare sulla riforma costituzionale voluta dal governo di Matteo Renzi. Nonostante i dibattiti continui sull’argomento non tutti però hanno ben chiaro come dovranno votare e cosa prevede davvero la riforma della nostra Costituzione contenuta nel cosiddetto ddl Boschi, approvato definitivamente dal Parlamento (dopo la doppia lettura) lo scorso mese di febbraio ma che, per diventare legge, così come è previsto dall’articolo 138 della nostra Costituzione, dovrà essere sottoposto al voto dei cittadini attraverso il ricorso allo strumento del referendum.

Ma proviamo a vedere nel dettaglio su cosa saremo chiamati ad esprimerci il prossimo autunno e come cambierà la nostra Costituzione in caso dovesse vincere il sì. Prima di tutto il disegno di legge che porta il nome dell’attuale ministro delle Riforme istituzionali, Maria Elena Boschi, punta al superamento del bicameralismo perfettamente paritario previsto attualmente dalla nostra Costituzione, alla revisione del riparto delle competenze tra Stato e Regioni, all’eliminazione delle Province e alla soppressione del Cnel e alla generale riduzione dei costi del nostro apparato pubblico. 
Superamento del bicameralismo. Con la riforma solo la Camera conferirà e revocherà la fiducia al governo e sarà protagonista del procedimento legislativo salvo limitati casi in cui la funzione legislativa è bicamerale.
Riforma del Senato. I senatori verranno eletti dai Consigli Regionali e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, tenendo conto delle scelte dei cittadini espresse al momento delle elezioni dei Consigli Regionali. Il Senato sarà composto al massimo da 100 membri, di questi 95 saranno eletti con metodo proporzionale dai Consigli tra i propri membri e, uno per Regione, tra i sindaci (74 membri consiglieri regionali e 21 membri sindaci) nel rispetto delle scelte degli elettori e fino a 5 potrenno essere nominati dal presidente della Repubblica per un mandato di sette anni non rinnovabile. La durata del mandato dei senatori coinciderà con quella dei Consigli Regionali dai quali sono stati eletti. Ai senatori non spetterà alcuna indennità per l’esercizio del mandato ed avranno le stesse prerogative dei deputati. Il Senato avrà il compito di: rappresentanza delle istituzioni territoriali e raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica, valutazione delle politiche pubbliche e dell’attività delle amministrazioni pubbliche, partecipazione all’attuazione delle norme UE sui territori e verifica dell’impatto ed espressione di pareri sulle nomine di competenza del governo.
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Energia, Bellanova: ecco cosa ha fatto il governo su clima, efficienza e risparmio energetico

“Nel 2014 il consumo di energia in Italia è stato pari a 113,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, con una diminuzione del 4,3% rispetto al 2013”. Ad affermarlo è stata la viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, nel corso dell’audizione in commissione Attività produttive alla Camera dedicata ai mutamenti climatici, efficienza e risparmio energetico.

Questa riduzione è stata particolarmente significativa nel settore industriale ed è il frutto di due elementi: il perdurare della crisi economica, ma soprattutto la messa in campo di politiche per la promozione dell’efficienza energetica, ha continuato Bellanova.
Il riscaldamento e il raffreddamento sono responsabili di metà del consumo energetico dell’Unione europea e molta di questa energia va persa. Non solo. Il 75% dei combustibili utilizzati continua ad essere di origine fossile (circa la metà gas naturale). Per questo, ha ricordato la rappresentante del governo, serve una strategia per il riscaldamento e il raffreddamento climatico, e ridurre fino allo zero il ricorso al carbone, significa limitare la dipendenza energetica e le importazioni di energia, oltre a risparmio economico per famiglie e imprese. Più in generale, vuol dire diminuzione delle emissioni di gas serra, nel pieno rispetto degli accordi di Parigi sul clima (COP21).

Elezioni amministrative 2016: tutto quello che c’è da sapere per andare a votare

Domenica prossima, 5 giugno 2016, dalle ore 7 alle ore 23.00 si svolgerà il turno ordinario delle elezioni amministrative per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali e per l’elezione dei consigli circoscrizionali nelle regioni a statuto ordinario. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno.

Le elezioni riguardano i comuni i cui organi elettivi scadono nel primo semestre dell’anno in corso e quelli che devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza, purché le condizioni che hanno reso necessario il rinnovo si siano verificate entro il 24 febbraio 2016. Lo scrutinio dei voti inizierà a partire dalle ore 23.00 di domenica 5 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti. Nelle stesse date del 5 e 19 giugno si svolgeranno, rispettivamente, il turno ordinario e l’eventuale turno di ballottaggio anche in alcuni comuni delle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia.

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Latte, verso obbligatorietà in etichetta dell’origine prodotti lattiero-caseari

In Italia le etichette di latte, burro, yogurt e formaggi dovranno riportare obbligatoriamente l’origine e la provenienza del prodotto.

E’ quando prevede lo schema di decreto che il ministero delle Politiche agricole ha appena inviato a Bruxelles per il via libero definitivo. Con l’applicazione di questa normativa il consumatore conoscerà la provenienza delle materie prime contenute nei prodotti caseari acquistati nel nostro Paese, elemento che ovviamente non potrà che influenzarne le scelte e quindi i consumi. Da un’indagine demoscopica commissionata da Ismea emerge infatti che il 67% dei consumatori italiani è disposto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto lattiero-caseario che abbia chiara in etichetta la sua origine italiana.
Ma non è tutto. Dalla consultazione pubblica online tra i cittadini sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari svolta sul sito del ministero delle Politiche agricole è emerso come per 9 italiani su 10 sia importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per latte fresco e i prodotti lattiero-caseari.
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Elezioni amministrative 2016: ecco le politiche ambientali dei candidati a sindaco di Roma

Il prossimo 5 giugno in moltissimi Comuni italiani si voterà per eleggere le nuove giunte e i nuovi consigli comunali. Tra le grandi città, le prossime elezioni amministrative si terranno a Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari e Triste ed è soprattutto nella Capitale che si concentrano le “grandi preoccupazioni” per una scelta che dovrà risollevare le sorti di una città sempre più allo sbando.

Ma come sarà il futuro della nostra Capitale? E soprattutto quale sarà lapolitica ambientale che metteranno in atto i candidati sindaci al Comune di Roma? Vediamo insieme le strategie ambientali che hanno in mente di attuare Roberto Giachetti (Pd), Giorgia Meloni (Fdl), Stefano Fassina (Sinistra per Roma), Alfio Marchini (Ncd) e Virginia Raggi (M5S).
Partiamo da Giachetti che punta a far diventare Roma un “esempio di compatibilità tra crescita urbana e ambiente“, un luogo dell’impresa “verde”, che parta da una ristrutturazione dei sistema di gestione dei rifiuti. Con la raccolta differenziata, il porta-a-porta in tutti i municipi, le isole ecologiche, il candidato del Pd si prefigge di fare in modo che Roma diventi finalmente capace di chiudere il ciclo dei rifiuti. Sì anche ad unosviluppo sempre più sostenibile della Capitale puntando su un nuovo concetto di mobilità sostenibile che metterà al centro progetti la realizzazione delle metropolitane, il rafforzamento del sistema ferroviario cittadino e il rilancio dei tram. Ma non solo. Via libera anche ai sistemi di car sharing, bike sharing e car pooling e ad una una rete ciclabile all’avanguardia.